Il discorso maschilista di Rubiales

Eccomi qui di nuovo a parlare di Luis Rubiales e del bacio dato alla campionessa mondiale di calcio Jennifer Hermoso. I fatti ormai li conosciamo (qui trovi gli key events che hanno generato il disastro mediatico e sociale).

Ricordi che, nonostante le (tante) critiche al suo comportamento, Rubiales ha rifiutato di dimettersi spiegandone le motivazioni in un lungo (e anche bizzarro) discorso? Bene, Miren Gutierrez, professionista della comunicazione e ricercatrice associata presso l'Overseas Development Institute di Londra, si è presa la briga di analizzarlo.

Cosa ne viene fuori? Il perfetto decalogo del maschilista. Gutierrez ha analizzato quali sono i meccanismi argomentativi utilizzati per sminuire il femminismo e respingere la parità di genere, che sono stati perfettamente delineati nel 2020 dai sociologi Michael Flood, Molly Dragiewicz e Bob Pease (l’articolo in inglese lo trovi qui). Poi li ha cercati nel discorso di Rubiales, e ha constatato che c’erano tutti! Ma proprio tutti. Sembra quasi che Rubiales abbia seguito la guida, tanto è stato preciso nel riprendere quegli stessi stratagemmi. Ma quali sono? Vediamoli insieme così come li ha sviscerati la Gutierrez.

1. Negazione

La prima tattica è la negazione. Ciò include il rifiuto dell’idea che qualsiasi problema esista e la negazione della legittimità di qualsiasi causa di cambiamento.

La negazione è un elemento molto comune di resistenza all’uguaglianza di genere. Nel caso specifico, Rubiales ha detto: “È stato spontaneo, reciproco e consensuale. Ho un ottimo rapporto con tutti i giocatori e abbiamo vissuto momenti molto affettuosi in questo ritiro”.

Tuttavia, due giorni prima, una dichiarazione rilasciata a nome di Jennifer Hermoso dal suo sindacato non sembrava andare nella stessa direzione. Si afferma che il sindacato sta lavorando per garantire che “atti come quelli a cui abbiamo assistito non restino mai impuniti, che siano sanzionati e che siano adottate misure adeguate per proteggere le calciatrici da azioni che riteniamo inaccettabili”.

2. Disconoscimento

In questo contesto, il disconoscimento equivale a rifiutare di riconoscere la responsabilità di affrontare un problema o di istigare un cambiamento per affrontarlo.

Il discorso di Rubiales è stato fatto in una riunione speciale della Federazione di calcio spagnola, convocata per dare spiegazioni. Ma non ha affrontato le domande sul suo comportamento nei confronti della Hermoso. Si è scusato per averla “afferra” e stretta durante la celebrazione, ma non per il bacio indesiderato.

Riguardo al bacio, Rubiales ha insistito: “Non stanno cercando di fare giustizia. Questo è falso”.

3. Inazione

L’inazione è il rifiuto di attuare il cambiamento, e anche in questo caso Rubiales ha giocato secondo le regole. Anche se già dalla sera prima circolavano voci sulle sue dimissioni, lui aveva chiarito che ciò non sarebbe avvenuto. Non si è scusato per il bacio e non ha nemmeno pensato che potesse essere stato un errore. In realtà, ha fatto esattamente il contrario. Il suo grande annuncio – che non solo ha dichiarato ma ha urlato cinque volte – è stato il fatto che si è rifiutato di dimettersi.

4. Appropriazione

L’appropriazione è la simulazione del cambiamento mentre lo indebolisce segretamente. Rubiales infatti ad un certo punto ha presentato delle scuse, generiche.

Ma non si è scusato per il problema principale, il bacio sulla bocca. Assumendo questo comportamento, Rubiales ha potuto assumere la posizione di chi cerca di espiare senza però farlo realmente per l’atto più grave.

5. Cooptazione

Quando le persone utilizzano un linguaggio o una retorica progressista per mascherare o giustificare pratiche o strutture sociali che in realtà sono ingiuste o ineguali, si parla di cooptazione.

Rubiales ha iniziato il suo intervento rivolgendo un appello a “tutti i membri dell'Assemblea, uomini e donne”. Nel suo discorso ha usato la parola “femminismo” e i suoi derivati ​​otto volte. Ha detto “uguaglianza” quattro volte e “giustizia” sei volte.

Ma più tardi ha parlato dell'uso del plurale maschile in spagnolo, che "comprende sia le donne che gli uomini", invitando i presenti a non "imbarazzarsi" nell'usare la parola campeones per parlare della squadra vincitrice, piuttosto che del femminile campeonas plurale.

Altre parole usate frequentemente erano caccia, assassinio, pressione e sofferenza, in riferimento a se stesso e a coloro che lo sostengono.

“Anche le denunce di vittimizzazione maschile e di discriminazione alla rovescia sono elementi comuni nella resistenza”, secondo Flood, Dragiewicz e Pease. “Molti uomini si sentono minacciati dal femminismo e attirano l’attenzione su ciò che vedono come forme di svantaggio maschile”, affermano Flood, Dragiewicz e Pease.

Gli antifemministi cercano di invertire il problema rivendicando la discriminazione alla rovescia. Rubiales lo richiama più volte. Lui è la vittima. “Si sta compiendo un omicidio sociale. Stanno cercando di uccidermi”, dice.

“Abbiamo sofferto molto. Ne abbiamo passate tante. Abbiamo ingoiato molto. Ma siamo stati insieme. Tu, io e la tua squadra, di cui sono grato, siamo qui", ha detto Rubiales all'allenatore della squadra.

Rubiales si è addirittura arrogato il diritto di definire cosa è il femminismo e cosa non lo è. Rivendicare la responsabilità di quanto accaduto, a suo avviso, è “falso femminismo”, che è “la grande piaga di questo Paese”.

“L’uguaglianza non è fare differenza tra ciò che dice un uomo e ciò che dice una donna. Bisogna distinguere tra verità e bugie. E dico la verità”, ha sentenziato Rubiales. Ha anche rivendicato il potere di determinare cosa costituisce aggressione. Rubiales infatti nel suo discorso dice: "Cosa penserà [di tutto questo] una donna [che] è stata costretta e aggredita sessualmente?".

6. Repressione

Il sorprendente rifiuto di Rubiales di dimettersi è un esempio di repressione, in quanto stava invertendo il processo di cambiamento. Da quella assemblea tutti si aspettavano che Rubiales ne uscire dimissionario, ma si è spinto controcorrente.

7. Violenza

L’uso della violenza, delle molestie e degli abusi contro i gruppi subordinati è fondamentale per contrastare le forze del cambiamento. Per Rubiales, l'aggressione contro qualcuno che considera subordinato non è altro che un bacio paternalistico (a patto che lo si possa definire così), un gesto senza desiderio. Eppure si è anche concesso una lunga ed esplicita spiegazione delle presunte azioni di Hermoso in termini erotici – sostenendo che lei lo ha afferrato “per i fianchi, per le gambe”, “lo ha sollevato” da terra, “lo ha tirato più vicino al suo corpo”, ecc. Tra l’altro, sono manifestazioni di entusiasmo che non si vedono mai al termine di una partita finita bene, giusto? Per non parlare del fatto che è stato immediatamente sbugiardato dagli stessi giornalisti che sono andati a rivedersi le immagini, e non hanno trovato quello che lui ha sostenuto.

#SeAcabó

Gli applausi ricevuti da Rubiales alla fine del suo discorso confermano ciò che dicono Flood, Dragiewicz e Pease e ciò che molti ricercatori hanno osservato più e più volte negli studi scientifici: l’antifemminismo non è aneddotico ma diffuso. È una vera piaga sociale.

Il maldestro e maccheronico discorso di legittima difesa che Rubiales ha fatto è diventato la scintilla che ha acceso un movimento, guidato dall'hashtag #seacabó – “è finita”.

Rubiales shitstorm: to be continued…



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