Luis Rubiales: analisi di un bacio maledetto

Mercoledì 30 agosto 2023

Ricapitoliamo tutta la vicenda, passo dopo passo: gli eventi e gli errori di questa epic fail Di Luis Rubiales e della Federazione nazionale calcistica spagnola in merito alla gestione del caso “Rubiales - Hermoso”.

Step 1: il bacio

Durante la cerimonia di premiazione dei mondiali di calcio femminile vinti dalla Spagna, il presidente della federazione calcistica iberica, Luis Rubiales, bacia sulle labbra la giocatrice Jennifer Hermoso. Il gesto suscita stupore, disagio e malcontento generale.

Step 2: il disagio dichiarato

Durante una diretta su Instagram, Jennifer Hermoso rende noto il suo disappunto riguardo al gesto di Rubiales. Questa dichiarazione innesca una serie di eventi che coinvolgono la federazione di calcio spagnola. Inizia una indispettita polemica.

Step 3: il comunicato della Federazione

Dopo le affermazioni di Jennifer Hermoso, la federazione di calcio spagnola rilascia un comunicato che aggiunge ulteriori controverse al caso. Nel comunicato, la federazione attribuisce a Jennifer Hermoso parole che non ha mai pronunciato, cercando forse di minimizzare l'accaduto e di proteggere la figura di Rubiales. Questo alimenta il malcontento pubblico, poiché sembra che la Federazione stessa cerchi di manovrare la narrazione a proprio vantaggio, anziché affrontare apertamente il problema. Il primo passo falso della Federazione. Alea iacta est, da questo momento non si torna indietro e inizia una shitstorm da cui sarà difficile uscire.

Step 4: il contesto politico

La politica spagnola gioca un elemento chiave in questa controversia. Dopo le ultime elezioni nazionali, il Paese ha sperimentato un periodo di instabilità politica. La mancanza di una chiara maggioranza ha reso più complessa la formazione di un governo stabile. Questa situazione crea una cornice politica sensibile in cui l'incidente del bacio ha un impatto significativo. Le tensioni politiche e le alleanze in evoluzione influenzano quindi la reazione dei leader politici. La polemica si alimenta.

Step 5: la posizione di Pedro Sanchez

Sanchez, il primo ministro spagnolo, si schiera apertamente contro Luis Rubiales. La sua posizione ottiene il sostegno di altri membri del governo, inclusi influenti politici come il Ministro del lavoro Yolanda Diaz e il Ministro per le pari opportunità Irene Montero. Questi leader giocano un ruolo chiave nel sottolineare l'importanza di affrontare le questioni di genere e il rispetto delle atlete nel calcio femminile.

Step 6: l'assemblea della Federazione

L'assemblea convocata dalla federazione di calcio spagnolo è un momento cruciale nella gestione del caso. Nonostante le diffuse aspettative di dimissioni da parte di Luis Rubiales, non le presenta. Rubiales difende il bacio come consensuale, definendolo un gesto dettato dall'entusiasmo del momento. Lancia accuse contro i membri del governo che hanno criticato il suo comportamento e minaccia querele. Dalla sua si schierano anche allenatori della nazionale spagnola di calcio maschile e lo stesso allenatore della nazionale femminile. Questo sentiment all’interno della Federazione porta ad un altro passo falso: l’emanazione di un comunicato stampa con immagini alterate, nel tentativo maldestro e forzato di dimostrare che Jennifer avrebbe lasciato intendere al presidente che un approccio di quel tipo le sarebbe andato bene. Siamo all’apoteosi del maschilismo, degli stereotipi sulle donne e della misoginia. Il tutto è facilmente smentibile attraverso il confronto con le immagini riprese dalle tv, e così avviene.

Step 7: la solidarietà delle squadre di calcio maschili

Dopo l’increscioso “errore” della Federazione, diverse squadre di calcio maschile esprimono solidarietà nei confronti di Jennifer Hermoso e delle sue compagne di squadra. Alcune squadre addirittura minacciano di non scendere in campo con la maglia della nazionale fino a quando Luis Rubiales sarà al suo posto.

Mi chiedo se Rubiales, invece di trovarsi di fronte alla capocannoniera Hermoso, si fosse trovato a dover esultare per la vittoria dei mondiali maschili, avrebbe lo stesso dato un bacio in bocca al giocatore (maschio)? Rubiales ha 46 anni, Hermoso 33. Lui sostiene che, sull’onda dell’entusiasmo del momento, le ha dato un bacio tipo “padre-figlia”. Questa concezione di paternità esternata da Rubiales la dice lunga (e speriamo non abbia mai una figlia femmina). Il Presidente della Federazione calcio spagnola è stato coinvolto in fatti chiacchierati, come le feste (e, pare, incontri sessuali) organizzate nel 2020 dal nipote a spese della Federazione. Lo stesso Rubiales avrebbe svolto un viaggio privato a New York nel 2018 in compagnia di una pittrice messicana, con affitto di una casa, anche qui a spese della Federazione. Lo scorso anno invece è stato tirato in ballo da un altro scandalo inerente la Supercoppa. Queste info si trovano sul portale Wikipedia spagnolo (lo potete consultare qui), che è stato oggetto di querela da parte di Rubiales proprio questo agosto 2023: la divulgazione di questi e altri fatti, compreso il caso Hermoso, danneggerebbe la sua reputazione. Il tribunale non ci ha potuto fare niente perché i contenuti li creano gli utenti. Peccato (si fa per dire) che i fatti esposti siano stati tutti documentati.

Il Presidente della federazione spagnola non è quindi una persona che possa definirsi completamente trasparente e senza macchia, ok, ma se volessimo fare l’avvocato del diavolo, possiamo dire che a 33 anni un bacio rubato lo si può “gestire”. Nel senso che il turbamento psicologico che potrebbe creare a una persona più giovane sarebbe più grave, ma per una donna matura è diverso. Ed è questo che hanno pensato in tanti. Tuttavia. Il tuttavia è grande come un grattacielo di 164 piani (uno in più del Burj Khalifa che sta a Dubai). Spero non ci sia bisogno di dire che non si trattava di un maldestro bacio sentimentalmente e innocentemente interessato, quello a cui segue una scusa e tutto finisce lì. Uno di quegli episodi che possono capitare quando sei adolescente e imbranato/a. No. Qui stiamo parlando di una sedimentata e consolidata base maschilista, di un machismo di cui è fatta la fibra della maggioranza degli esseri umani di sesso maschile (quella che i più dissimulano ma che nel contesto giusto, quando si sentono dominanti e superbi, vien fuori). Cioè la presunzione che possono fare tutto ciò che vogliono e nasconderlo dietro maschere di convenzioni psicologiche come, appunto, “ero preso dal momento”. Ma vuoi accenderlo quel cervello? Perché noi donne non arriviamo mai a doverci giustificare con frasi di quel genere? Perché quella cosa appoggiata sul collo noi la facciamo funzionare, prima di fare o dire. Errori di questo tipo sono compiuti con leggerezza perché, tra l’altro, l’uomo conta sull’indulgenza sociale: tanto, si sa, le donne perdonano sempre e stanno zitte. SBAGLIATO. Oggi non è più così. Rassegnatevi uomini, dovete iniziare ad usare la capoccia e cambiare la mentalità prevaricatrice perché oggi la violenza sulle donne, in tutte le sue forme, non è più tollerata.

E pensare che sarebbero bastate delle banali scuse, fatte subito. Per evitare la pubblica gogna e tutto quello che seguirà (e succederà, perché la FIFA non potrà stare immobile) bastava che Rubiales, appena saputo della prima dichiarazione della Hermoso in cui dichiarava di non aver gradito il suo bacio, facesse immediatamente un passo indietro: “Mi scuso con la Hermoso. Per me le ragazze e i ragazzi della nostra nazionale non sono né femmine né maschi ma angeli che combattono per portare alto l’onore della Spagna e del calcio. In questo senso mi sono preso una libertà che non mi apparteneva, ora lo capisco, ma ho vissuto quel bacio come l’esternazione di un sincero e ingenuo ringraziamento. In sostanza mi sono comportato come un bambino che ha appena scartato il regalo dei suoi sogni! E me ne pento”. E poi incontrare privatamente faccia a faccia la Hermoso col capo cosparso di cenere. Avrebbe dimostrato di aver capito e questo avrebbe spento le polemiche perché avrebbe tolto ogni arma alle critiche, che si sarebbero dissolte molto presto. Forse avrebbe perso la carica, ma non ci sarebbe stata la shitstorm che lo ha portato alla forca pubblica. Ma invece di uscirne subito e con pochi danni, Rubiales ha deciso (da buon macho) di ribadire la sua autorità (con l’ennesimo gesto di alterigia), tentando anche di gettare discredito sulla Hermoso. Un po’ come nei casi di stupro, quando l’aggressore tenta di dare la colpa alla vittima, oppure quando devono recriminare o sminuire una donna e la chiamano “putt…”. E la Federazione gli è anche andata dietro. Roba da non credere. Questo dimostra quanto sia profondamente marcio l’approccio (psicologico, fisico, culturale, sociale, morale…) che l’uomo ha nei confronti della donna.

Tutto ciò varrà una profonda rivalutazione dell’intero assetto della Federazione spagnola, almeno così ci aspettiamo. E speriamo funga da monito per il futuro (e per tutte le altre Federazioni sportive).

Nel frattempo: forza donne spagnole, siamo con voi! W Jennifer Hermoso!

“Psicosociologia del maschilismo” di Chiara Volpato

Un viaggio all’interno del maschilismo a cura di Chiara Volpato, psicologa e professoressa ordinaria presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca.

L’autrice analizza i processi psicologici e sociali che sostengono il maschilismo, un sistema di credenze e pratiche che attribuisce un ruolo di superiorità agli uomini e una posizione di inferiorità alle donne.

Da leggere per capire che il maschilismo è un fenomeno complesso, che non può essere ricondotto a un singolo fattore. Il libro ne esamina diversi tra cui l'influenza della cultura e della società, i processi di socializzazione, i fattori psicologici individuali.

Il maschilismo si basa su una serie di stereotipi e pregiudizi negativi nei confronti delle donne. Questi stereotipi e pregiudizi sono interiorizzati dagli uomini, che spesso si sentono in dovere di adeguarsi ai modelli di mascolinità dominante.

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“Maschilità, devianze, crimine” di Cirus Rinaldi

Cirus Rinaldi è ricercatore di Sociologia del diritto, della devianza e mutamento sociale presso il Dipartimento ”Culture e Società” dell’Università degli Studi di Palermo.

In questo libro Rinaldi spiega che la mascolinità è una costruzione sociale, non una categoria naturale. Questo significa che la mascolinità non è qualcosa di immutabile, ma è il risultato di processi di socializzazione che si verificano nel corso della vita.

I modelli di mascolinità dominante possono essere oppressivi e limitanti per gli uomini, ma sono anche quelli che godono di maggiore potere e prestigio all'interno di una società. Questi spesso si basano su valori come l'aggressività, la competitività e la virilità, che possono essere fonte di stress e di disagio per gli uomini.

È necessario un cambiamento culturale per promuovere modelli di mascolinità più inclusivi e sostenibili, in modo da offrire agli uomini più possibilità di esprimere se stessi e di vivere vite soddisfacenti.

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