Famenismo: quando il cibo diventa strumento di potere

"Qual è il legame tra il patriarcato e una bistecca? Dove si nascondono le donne cuoche? L'agricoltura è un campo di competenza maschile?". In un'epoca così attenta al movimento slow food e alle tendenze culinarie, spesso ignoriamo il ruolo delle donne nell'organizzazione di questo atto essenziale che è nutrirsi. Il cibo, il sesso e il genere femminile, sostiene Nora Bouazzouni, autrice del libro, sono strettamente legati, e il cibo è sempre stato utilizzato per soggiogare le donne.

Bouazzouni, nel suo provocatorio saggio "Famenismo. Il sessismo è in tavola" (tagliente e documentato), ci invita a una riflessione profonda sul legame intricato tra cibo e patriarcato. Attraverso una narrazione appassionante e una visione critica, l'autrice rivela come il cibo sia stato utilizzato per secoli come strumento di controllo e sottomissione delle donne e come il femminismo possa contribuire a ridefinire il nostro rapporto con il cibo. L’autrice spiega che il patriarcato ha sistematicamente nascosto e manipolato il ruolo delle donne nella preparazione e nel consumo del cibo. Dalle cucine dei ristoranti di alta classe ai campi coltivati, dal marketing dei prodotti alimentari agli allevamenti di bestiame, dal passato preistorico all'intimità delle cucine domestiche, le donne sono state costantemente messe in secondo piano, oggetto di sessualizzazione o sottoposte a un controllo subdolo attraverso il cibo.

Ti è mai capitato di andare al ristorante e vedere che il cameriere ti piazza davanti l’insalata ordinata da lui? E magari la tua bistecca viene servita al tuo amico. Se poi lui ha ordinato un caffè deca, stai sicura che lo poseranno sotto il tuo naso. Vogliamo parlare del vino rosé? Considerato “da donne”, fa sentire in colpa sia donne che uomini a cui piace.

Ma il libro ci fa riflettere anche su argomenti più complessi, come ad esempio il fatto che le nostre antenate contadine siano sempre state tenute lontane dal progresso da uomini desiderosi di consolidare il loro potere attraverso la tecnologia. Oggi, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) ci rivela che le donne rappresentano il 43% della forza lavoro agricola mondiale. Ma la disuguaglianza emerge quando scopriamo che meno del 20% dei proprietari terrieri sono donne. Questo divario è ancora più marcato in regioni fortemente legate all'agricoltura, come l'Africa subsahariana (15%), il Nord Africa e l'Asia occidentale (meno del 5%). In India, solo il 10% delle donne che lavora nel settore agricolo possiede terre. Queste donne, nonostante lavorino in media 3.300 ore a stagione contro le 1.860 degli uomini, si scontrano con ostacoli culturali e legali che limitano il loro accesso alla terra, alle risorse finanziarie e ai servizi essenziali per diventare imprenditrici agricole autonome.

"Famenismo. Il sessismo è in tavola" di Nora Bouazzouni è un'analisi stimolante che ci offre una prospettiva innovativa sul complesso intreccio tra cibo e patriarcato, ci guida attraverso un viaggio che cambierà la nostra percezione del cibo. Giusto per ribadire quanto sia profonda nella cultura globale la discriminazione di genere.

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Chi è Nora Bouazzouni

Nata in Francia nel 1986 Nora Bouazzouni è una giornalista, scrittrice e traduttrice franco-algerina. Si è specializzata nella scrittura su cibo, serie TV, cinema e questioni di genere e sociali. Dopo diverse esperienze presso La Blogothèque e Slate Afrique, è diventata giornalista indipendente e ha collaborato con vari media. Ha tradotto opere per Dargaud e Gallimard Jeunesse. Bouazzouni è anche un volto noto su YouTube come autrice e conduttrice del canale “Close Up - Cinema e Serie”. Ha pubblicato due saggi con Nouriturfu tra cui "Faminismo. Il sessismo è in tavola”. L’autrice è attiva nel campo dell'uguaglianza di genere e ha fondato il progetto "Paye ta pige". Ha anche condotto ricerche sulla violenza nell'industria della ristorazione. Nel 2023, è diventata presidente dell'Associazione francese dei critici di serie.



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