Donna, preistoria della civiltà

(frame dal documentario Lady Sapiens)

Forse non ne abbiamo coscienza, ma la donna è da sempre la figura solida e il cuore della società. Se non fosse stato per lei, non ci sarebbe stata evoluzione, e neanche una società. E a chi dubita di queste parole, chiedo se a scuola ha davvero mai studiato la preistoria. Perché quello che sto per dirvi è scritto proprio lì, nei libri di testo (e in alcune nuove ricerche di archeologi contemporanei).

Dacché esiste l'essere umano, il maschio si è dedicato alla caccia. Se ne andava in giro per il territorio circostante per procurarsi la carne da portare "a casa". E la donna? Lei cosa faceva? Stava nella dimora a far niente? Neanche per sogno. Semplicemente svolgeva tutti gli altri compiti. 

Andava alla ricerca di radici e frutti da mangiare (e cucinava), di legna da ardere, si occupava di mantenere salubre la dimora, attrezzava il giaciglio, accudiva i figli, produceva oggetti per la casa, inventava modi per mettere insieme le pelli degli animali e ricavarne coperte e abiti (ha inventato l'ago e e il filo e successivamente il telaio), cercava modi per conservare i cibi (e con tutta probabilità furono loro a realizzare le prime ciotole). Inizialmente conservava i semi sotto terra, e quando si accorse che questi germogliavano, nacque l'agricoltura! Poi ha scoperto l'utilizzo delle piante per la cura di malattie e ferite. Iniziò anche ad addomesticare i primi animali, e presto si capì che si potevano allevare in un recinto anche quelli animali che servivano per sfamarsi. Ecco allora che l'uomo divenne sedentario e iniziò a riunirsi in gruppi...

Vogliamo dirne altre? Eccole: la donna aiutava il maschio nella caccia procurandosi piccoli animali ma anche costruendo le armi adatte. Forse si era resa conto che al suo compagno serviva un aiuto... Si fabbricava anche sextoys, (perché già nella preistoria sapeva che chi fa da sé fa per tre). Inoltre la donna aveva un ruolo di guida e di insegnamento all'interno della comunità (e permetteva così il trasferimento delle conoscenze tra diverse generazioni, mica poco). Grazie alla sua capacità di ascolto e alla sua empatia, poteva intervenire in problemi di conflitti tra i vari membri della tribù. Alla faccia del multitasking! 

Grazie alle loro abilità di leadership, le donne antiche sono state in grado di svolgere un ruolo fondamentale nei problemi pratici e di sviluppo della comunità e nella creazione di una società più equa e complessa. Una figura come questa ci fa pensare a un tipo di leadership democratica e affiliativa, cosa che poi svanirà nel futuro quando il maschio si auto eleggerà despota, creando un modello patriarcale. 

Proviamo a immaginare i ruoli inversi: la donna che andava esclusivamente a cacciare e l'uomo che rimaneva a casa. Quali sarebbero state le grandi conquiste della (prei)storia? Probabilmente avrebbero avuto a che fare con il pallone o con gli strumenti di misurazione degli attributi...

Ma perché, successivamente, le cose sono cambiate così tanto? Molti storici potrebbero dare la colpa all'evoluzione dei sistemi economici e politici, all'influenza delle religioni patriarcali e alle guerre. Ma ormai a decidere su tutte queste cose c'era già l'uomo (il maschio).

Perché l'uomo (il maschio), alleggerito dal compito di cacciare, non aveva più un ruolo ben definito e così si è preso quello della donna. Meno gli aspetti più manuali e snervanti che non ha voluto arrogarsi (che ha lasciato molto volentieri alla donna).

Un'ultima curiosità

Nell'Europa preistorica le donne affrontavano un lungo viaggio per formare una nuova famiglia, lontano dal luogo di origine (non si spostavano gli uomini, ma le donne!). Era una pratica comune e le donne che hanno intrapreso questi viaggi hanno portato  con sé conoscenze e culture differenti. 

Ci sono alcune prove archeologiche che suggeriscono che queste donne abbiano portato con sé tecniche di tessitura e di filatura, in quanto la produzione di tessuti era una parte essenziale della vita familiare e delle comunità preistoriche. Ad esempio, in una tomba del Neolitico nella regione della Macedonia, è stato trovato un fuso a mano, un oggetto utilizzato per filare la lana. Questo prova che le donne viaggiavano con gli strumenti necessari per continuare ad esercitare i loro mestieri in un nuovo luogo.

Inoltre, queste donne portavano con sé anche la loro lingua, le tradizioni e le credenze religiose, che erano distintive e diverse dalle altre comunità delle quali facevano parte. Queste conoscenze e tradizioni hanno avuto un impatto duraturo sulla cultura europea dell'età del bronzo e sono state trasmesse attraverso le generazioni.

A voi ulteriori considerazioni.

To be continued…

Vuoi capire meglio?

Per approfondire ti consiglio la lettura di questi libri (ma ce ne sono altri). E’ demoralizzante constatare che l’attenzione al ruolo della donna nella preistoria è perlopiù assai recente.

  • "Gender and the Archaeology of Death" (2019) a cura di Bettina Arnold e Nancy L. Wicker. Esplora come il genere influenzi la pratica funeraria e l'interpretazione delle sepolture nella preistoria e nella storia antica.

  • "Gender and the Archaeology of Complex Societies" (2018) a cura di Elizabeth M. Brumfiel e Timothy K. Earle. Esamina il ruolo delle donne nelle società complesse del passato, concentrandosi su questioni di genere, gerarchia sociale ed economia.

  • "Engendering Prehistoric 'Stratigraphy': Excavating Gendered Lives" (2017) di Seren Griffiths e Rebecca Gowland. Si focalizza sulla stratigrafia dei siti archeologici per comprendere i ruoli di genere e la divisione del lavoro nelle società preistoriche.

  • "Women in Archaeology: A Feminist Critique" (2017) di Hilary du Cros e Laurajane Smith. Esamina le questioni di genere all'interno della disciplina archeologica, esplorando come il genere influenzi la ricerca, le interpretazioni e la presentazione del passato.

  • "The Invisible Sex: Uncovering the True Roles of Women in Prehistory" (2007) di J.M. Adovasio, Olga Soffer e Jake Page. Esplora il ruolo delle donne nelle società preistoriche e sfida l'idea tradizionale che le donne fossero solo marginalmente coinvolte nella vita sociale e culturale. Gli autori forniscono una panoramica delle prove archeologiche che suggeriscono una presenza attiva e influente delle donne nella preistoria. Il libro esamina questioni come il lavoro delle donne, la divisione del lavoro, la partecipazione politica e religiosa, la creazione e il controllo delle risorse.

  • "Women, Power, and the Biology of Peace" (2003) di Judith Hand. Esplora la teoria secondo cui le donne avevano un ruolo centrale nella società umana preistorica e discute come e perché questo ruolo è cambiato nel corso del tempo.

  • Lady Sapiens-Come le donne inventarono il mondo” (2022) di Thomas Cirotteau, Eric Pincas, Jennifer Kerner. Un ritratto vivido e avvincente delle donne preistoriche, sfatando gli stereotipi e svelando una storia delle nostre origini più vicina a noi di quanto avremmo mai immaginato.

Se non hai tempo per leggere, non preoccuparti: esiste un documentario del 2022 di appena 40 minuti che ti dirà le cose essenziali. In "a.C.d.C.-Lady Sapiens" di Rai Storia, il professor Alessandro Barbero e numerosi studiosi si occupano di esplorare la vita e il ruolo delle donne nella preistoria. Attraverso l'uso di tecnologie immersive e nuove scoperte archeologiche, vengono ridefiniti gli stereotipi del passato riguardanti le donne preistoriche.

Il documentario ci mostra un'immagine diversa di queste donne, superando l'idea che fossero solo curatrici o figure sottomesse. Invece, emerge il loro ruolo come artiste, cacciatrici, guaritrici e persino capi di clan, rivelandoci una nuova storia dell'umanità durante il Paleolitico.

Le continue ricerche e gli avanzamenti tecnologici contribuiscono a mettere in discussione e ampliare la nostra comprensione di queste donne, suscitando dibattiti e conflitti tra i ricercatori.



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