Annunci di lavoro: attenzione alle truffe

Occhio agli annunci di lavoro che promettono mari e monti: se è troppo bello per essere vero, probabilmente è una truffa

Siamo immersi nelle truffe, e ce ne sono alcune davvero squallide, come quelle che mirano a colpire chi cerca un lavoro. Sarei curiosa di conoscere le vostre esperienze, io stessa ne ho schivate un paio nella mia vita.

Il problema accomuna un po’ tutti, non lo troviamo solo in Italia. Pensate che in America lo scorso anno le frodi di questo tipo hanno causato un danno economico (per i consumatori) di ben 367 milioni di dollari (lo dice la Federal Trade Commission). Forse da quelle parti sono messi peggio di noi, ma anche dalle nostre non mancano casi… Esistono anche qui, in Italia, “personaggi” che cercano di attirare malcapitati con offerte entusiasmanti.

Come facciamo allora a districarci in una giungla di annunci? Alcuni escamotage ci sono.

1) Tanto per iniziare i reclutatori veri, e seri, ormai costruiscono la loro rete su siti di annunci di lavoro come LinkedIn. Se un reclutatore non ha una presenza online, è un segnale di allarme. Quindi fai attenzione a coloro che non hanno un seguito su piattaforme di networking professionale. Se a contattarti è direttamente l’azienda, cercala su Google e se non la trovi, beh, una domanda fattela. La maggior parte delle aziende pubblica le proprie offerte di lavoro sui propri siti web. Se il lavoro per cui ti stai candidando non è presente sul sito web dell'azienda, potrebbe essere un segno di truffa. Assicurati sempre che il lavoro esista effettivamente prima di inviare la tua candidatura o iniziare a parlare con la persona reclutatrice.

2) I veri reclutatori non chiedono soldi o informazioni sensibili! Ricordatelo. La maggior parte delle volte, un reclutatore legittimo ti chiederà informazioni sulla tua esperienza professionale, rilevante per il ruolo, e sul motivo per cui stai cercando un nuovo lavoro. Tuttavia, se un reclutatore chiede informazioni al di là di questo ambito, potrebbe essere un segno di furto d'identità. Fai attenzione a coloro che vogliono valutare aspetti al di fuori delle tue competenze, conoscenze ed esperienze direttamente connesse al ruolo, è un segnale di pericolo.

3) I veri reclutatori di solito non conducono colloqui tramite SMS o e-mail. È una grossa bandiera rossa se cercano di spostare la comunicazione su piattaforme non tradizionali come WhatsApp o Telegram.

4) I veri reclutatori di solito non assumono immediatamente. Ci vuole tempo per il processo di assunzione, che può richiedere settimane o addirittura mesi prima di arrivare alla fase dell'offerta di lavoro. Diffida di un processo di assunzione troppo veloce. Per posizioni di livello base, ci può stare che il primo colloquio sia virtuale o telefonico. Ma non è probabile che una breve telefonata o una breve conversazione al telefono conducano immediatamente a un'offerta di lavoro. Anche se ciò accadesse, è un segnale che potrebbe trattarsi di un lavoro di bassa qualità, poiché indica che l'azienda non ha standard di assunzione adeguati (e, di riffa o di raffa, la fregatura te la becchi lo stesso).

5) I veri reclutatori non promettono lavori che sembrano troppo belli per essere veri. I truffatori sfruttano spesso il desiderio delle persone di lavorare completamente da remoto. Prestate attenzione se le responsabilità del lavoro sono vaghe e se i vantaggi sembrano troppo sorprendenti per un lavoro senza esperienza precedente. I truffatori potrebbero anche contattarti per lavori per cui non hai fatto domanda, contando sul fatto che tu non tenga traccia delle tue candidature.

Linkedin stesso ha pubblicato un articolo in cui mette in guardia dagli annunci di lavoro truffaldini ed ha attivato un sistema per verifica, con cui ha bloccato 58 milioni di falsi truffatori solo nel secondo semestre del 2022. 

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