Mangia bene: guidi meglio e previeni l'assopimento
Se devi affrontare un lungo viaggio, che si tratti di vacanze o lavoro, l’attenzione deve essere tutta sulla sicurezza.
In questo contesto, l'associazione francese Attitude Prévention ha fatto uno studio che getta luce su una dimensione spesso trascurata: l'effetto della dieta sulla vigilanza alla guida. Condotta in collaborazione con il dottor Frédéric Saldmann, cardiologo e nutrizionista, e il professor Fabrice Bonnet, esperto endocrinologo, questa indagine rappresenta un’importante approfondimento sul connubio tra alimentazione e capacità di guida.
Sonnolenza alla guida: un nemico sottovalutato
Uno dei dati più preoccupanti rivelati da questo studio è l'influenza della sonnolenza alla guida, una minaccia spesso sottovalutata. Si stima che la guida assonnata sia coinvolta in un terzo degli incidenti mortali sulle autostrade. La sonnolenza può portare a periodi di "micro-sonno" che durano da 1 a 4 secondi: a una velocità di 130 km/h significa percorrere 150 metri alla cieca. La sonnolenza alla guida è legata a diversi fattori:
mancanza di sonno
consumo di alcuni farmaci
l’ambiente del veicolo (temperatura, luce, ambiente sonoro, ecc.).
una dieta inadatta (l'eccesso di cibo, alimenti troppo grassi e anche troppo dolci).
L'Influenza dell'alimentazione sulla vigilanza
L’abbiamo già detto, l'alimentazione influenza la vigilanza del conducente: un pasto abbondante può compromettere la capacità di guida. Al contrario, un pasto leggero e un'adeguata idratazione sembrano aumentare la vigilanza. Qual è il pasto migliore per aumentare l’attenzione alla guida? Vediamo.
Lo studio ha paragonato l’attenzione alla guida di tre diversi gruppi di persone a cui era stato chiesto di mangiare in modo differente:
il gruppo Uno la sera prima della prova è stato a digiuno;
il gruppo Due ha avuto un pasto con apporto calorico normale (pollo oppure salmone, verdure, yogurt, frutto per totale di poco più di 500 Kcal)
il gruppo Tre ha avuto un pasto ipercalorico (patatine fritte, salsiccia secca, hamburger, torta al cioccolato per un totale di 1.500 Kcal).
Questi i risultati:
il gruppo Uno ha registrato una reazione alla frenata ridotta e un normale stato di allerta
il gruppo Due ha registrato un aumento della reazione alla frenata del 75% e un grado di sonnolenza moderata
il gruppo Tre ha registrato un tempo di frenata poco performante e uno stato di allerta per niente buono (il 54% aveva sonnolenza moderata, il 37,5% sonnolenza significativa e il 17,5% sonnolenza estrema).
Lo studio francese ha quindi evidenziato che il pasto ideale per favorire la vigilanza al volante ha le seguenti caratteristiche: un indice glicemico il più basso possibile per evitare di alternare attacchi di fame e di stanchezza; alimenti che non richiedono un grande sforzo digestivo. Altro elemento interessante è il cosiddetto sonno post-prandiale (cioè dopo che abbiamo mangiato): l’alimentazione con apporto calorico normale ha un minore impatto anche su questa (inevitabile) fase critica.
E poi c’è l’acqua
Se bevi quando hai sete, è già troppo tardi: sintomi come stanchezza, indebolimento muscolare e difficoltà di concentrazione saranno già in atto. Questa carenza rende più complessi gli sforzi del corpo, e considera che il cervello è particolarmente sensibile alla perdita d'acqua. Quindi quando si viaggia in auto tenerne una bottiglia a portata di mano è imprescindibile.
Ecco in sintesi i suggerimenti per guidare in sicurezza (che poi conosci già, ma li ripassiamo insieme perché non si sa mai):
un’alimentazione equilibrata e idratazione
un riposo adeguato
evitare gli orari critici della sonnolenza (quindi niente auto dalle 13:00 alle 16:00 e dalle 2:00 alle 5:00)
fare turni tra conducenti
fare pause regolari (prendere pause di 15-20 minuti ogni 2 ore di guida per rilassarsi e recuperare energia)
evitare l'alcol e verificare i farmaci che prendiamo non inducano sonnolenza
bere caffè (sarà anche un cliché, ma il caffè contribuisce a mantenere alti i livelli di vigilanza).