Mondo Femmina

View Original

La violenza sulle donne: il problema urgente che non possiamo più ignorare

Donne vittime di violenza: una realtà inaccettabile che chiama all'azione. Il nuovo reportage presentato da Telefono Rosa Piemonte di Torino è una dura testimonianza della triste realtà della violenza maschile sulle donne. I numeri sono sbalorditivi e inaccettabili, mettendo in luce un problema urgente che deve essere risolto. Non possiamo più ignorare questa situazione, dobbiamo agire.

Sono più di 100 le donne uccise nel 2022. E dietro questi crimini si nascondono molte altre problematiche altrettanto gravi. I dati evidenziano che la violenza inizia sempre più precocemente nella vita delle donne, coinvolgendo ragazze sotto i 16 anni e donne tra i 16 ei 29 anni. Questo è un segnale di allarme che indica che la violenza maschile è radicata fin dalla giovane età.

I numeri parlano chiaro: 780 donne accolte, oltre 4.952 contatti tramite aiuto online, e-mail e social media. Le donne italiane sono le più colpite, rappresentando il 71%, mentre il restante 29% proviene da paesi extra-UE. Questi dati riflettono un problema che riguarda tutte le donne, indipendentemente dalla loro origine o background.

La violenza viene manifestata in diverse forme, tutte ugualmente inaccettabili. Dalla violenza fisica alla violenza verbale e minacce, dalla violenza sessuale ad altre forme come il revenge porn e le richieste di prestazioni sessuali umilianti o degradanti. La maggior parte delle donne che cercano aiuto si trova in un alto o altissimo rischio di subire ulteriori violenze. Inoltre, ci sono forme di violenza come lo stalking, lo cyberstalking, la violenza psicologica e quella economica. Questo non può continuare.

Non sono solo i numeri impressionanti, ma anche le conseguenze. Le donne si rivolgono alle strutture di emergenza, con 135 donne che hanno fatto ricorso al pronto soccorso in un solo episodio e 27 donne che lo hanno fatto più volte. Vi sono anche donne che sono state ricoverate in ospedale, alcune persino più di una volta. Questo dimostra l'urgenza di migliorare l'assistenza e la protezione delle donne che subiscono violenza.

I centri antiviolenza, come Telefono Rosa Piemonte, giocano un ruolo essenziale nella lotta contro la violenza maschile. Ma non possiamo fermarci qui. È necessario investire nella formazione del personale sanitario, scolastico ed educativo, nonché delle forze dell'ordine. Tutti devono essere in grado di riconoscere, affrontare e prevenire la violenza di genere.

Ma non basta. C'è ancora un lungo cammino da percorrere. Le leggi possono essere adeguate, ma i tempi e le modalità di applicazione delle tutele legali possono rappresentare un ostacolo. Mancano competenze specifiche in diversi settori, come la sanità, l'istruzione e le forze dell'ordine. Manca una cultura diffusa che condanni la violenza e sostenga le donne vittime.

Il nostro report annuale non è solo una serie di numeri, ma rappresenta storie vere, esperienze vissute e mancanza di sicurezza. Non possiamo permettere che queste violenze sfocino in tragedie. Dobbiamo lavorare insieme per porre fine a questa realtà. Nessuna donna, giovane o meno giovane, merita di finire in un sacco dei rifiuti abbandonato in strada come è accaduto a Michelle Maria Causo.

È tempo di agire. L'indifferenza non è più accettabile. Ogni donna ha il diritto di vivere senza paura di essere vittima di violenza. Non possiamo permettere che queste storie di violenza rimangano solo cifre. Siamo chiamati ad unire le forze e a fare la differenza. Solo così potremo costruire un futuro migliore e più giusto per tutte le donne. Ecco perché è fondamentale continuare a combattere la violenza maschile, sensibilizzando l'opinione pubblica e lavorando per creare una cultura di rispetto e uguaglianza. Le donne meritano di vivere libere dalla paura e dalla violenza. È responsabilità di tutti noi porre fine a questa brutale realtà e garantire un futuro migliore per le donne di oggi e per le generazioni future.

Dobbiamo lottare per creare una società in cui le donne siano rispettate, ascoltate e protette

I nomi delle 21 vittime di femminicidio in Italia dal 1 gennaio ad oggi:

Giulia Donato, Pontedecimo di Genova

Martina Scialdone, Tuscolano di Roma

Oriana Brunelli, Bellaria Igea Marina

Teresa Di Tondo, Trani

Yana Malayko, Lonato del Garda

Melina Marino, Riposto

Santa Castorina, Riposto

Sigrid Gröber, Merano

Iulia Astafieya, Rosarno

Maria Febronia Buttò, Gioiosa Marea

Zenepe Uruci, Terni

Sara Ruschi, Arezzo

Brunetta Ridolfi, Arezzo

Danjela Neza, Savona

Jessica Malaj, Torremaggiore

Giulia Tramontano, Senago

Pierpaola Romano, San Basilio di Roma

Maria Brigida Pesacane, Sant'Antimo

Floriana Floris, Incisa Scapaccino

Svetlana Ghenciu, Rimini

Maria Michelle Causo, Primavalle di Roma

See this content in the original post